La nostra Azienda, operante da decenni nella fungicoltura (Champignon, Pleurotus Ostreatus o Orecchietta, Pleurotus Eryngii o Cardoncello e Agrocybe Aegerita o Pioppino), è sempre stata all’avanguardia in un mercato difficile ma ricco di soddisfazioni.
La Ricerca costante dell’innovazione è il perno che ha consentito alla nostra azienda di crescere e migliorare, fino a diventare, oggi, uno tra i maggiori produttori di compost e substrati per la coltivazione dei funghi eduli nell’intero Centro-Sud. Da ciò è nata l’esigenza di creare un laboratorio interno che ci permettesse di collaborare con centri di ricerca nazionali ed internazionali per mantenere costantemente il legame tra ricerca e realtà produttiva.
Le nozioni fondamentali di micologia generale (dalla germinazione di una spora alla formazione di ife e miceli, dalla presenza di carpofori alla crescita di un fungo) hanno rappresentato il punto di partenza per la coltivazione, la produzione e gli studi volti ad ottenere un’evoluzione nella qualità e quantità dei raccolti attraverso il miglioramento dei parametri di crescita dei funghi basidiomiceti
– luce
– temperatura
– umidità
– percentuale di anidride carbonica
per l’individuazione di possibili rimedi contro le più comuni patologie fungine incorrenti durante la fase di fruttificazione (ad esempio la batteriosi).
La ricerca di elevata produttività e qualità dei compost e dei panetti per la coltivazione di funghi ha portato a sperimentare nuovi substrati, utilizzando sempre prodotti naturali o scarti industriali. Le varie prove sono state effettuate per tutte le specie ed i ceppi fungini preparando diversi substrati o con supplementazioni con elementi (per esempio l’azoto) necessari alle funzioni cellulari di accrescimento e metabolismo (tra cui la sintesi di proteine ed enzimi) oppure mediante trattamenti con sostanze varie, come la formalina.
Lo studio delle sostanze brune (melanine e melanoidi) che si formano per fermentazione nel composto durante l’accrescimento del micelio, le conoscenze sulle fermentazioni ad opera dei white rot fungi e brown rot fungi e sulla formazione di radicali ossidrilici prodotti dagli enzimi ligninolitici di questi ultimi, hanno permesso di approfondire i temi del metabolismo fungino, espressamente extracellulare, e di tutta l’attività enzimatica extracellulare (laccasi o lignino-perossidasi , perossidasi manganese dipendente, pectasi, carbossimeticellulasi, amilasi) che porta alla biodegradazione della lignina o delignificazione.
I composti fenolici, le reazioni redox, i mediatori redox o i co-substrati come l’acqua ossigenata, prodotta endogenamente, o il manganese Mn, le variazioni di pH o l’aggiunta di cellulosa o emicellulosa parzialmente o totalmente depolimerizzata nella degradazione della lignina sono stati oggetto di studi in laboratorio e di prove sul campo con la finalità di promuovere attività degradative enzimatiche di tipo ossidativo, sfruttando il ruolo svolto da ognuno di questi enzimi extracellulari.
Tutti i risultati ottenuti da queste esperienze hanno permesso alla S.A.I.P.A.N. di migliorare la fase critica di colonizzazione del compost da parte del micelio sfruttando la forte attività enzimatica dei funghi coltivati e la bassa resistenza dei funghi patogeni (Trichoderma, Penicillium, Aspergillus) agli stress ossidativi.
Le reazioni ossidoriduttive comuni a tutte le specie fungine, anche se con diversa attività enzimatica, vengono studiate anche come un possibile strumento biotecnologico per la degradazione di un’ampia gamma di inquinanti ambientali. La nostra attenzione verso tutto ciò che possa salvaguardare la Natura da potenziali inquinamenti ci sta spingendo alla ricerca di rimedi fitobiotici e soprattutto verso la bio-remediation.
La bio-remediation cerca di controllare tutto ciò che puo’ essere fitopatogeno con l’ausilio di organismi competitori senza danneggiare suoli e piante. Con l’attività fungistatica si potrebbe ottenere sia una diminuzione nell’uso di prodotti fitochimici che un miglioramento del suolo con conseguenze positive sulla germinazione delle sementi.
L’utilizzo in agricoltura di alcuni ceppi di Trichoderma, come il T22 o il T39, potrebbe unire sia effetti di micoparassitismo che, con la biocatalisi, di rimozione degli idrocarburi poliaromatici e dei metalli pesanti, come cadmio e mercurio, dal suolo.
Vengono condotti anche studi che prevedono l’utilizzo dello stesso sistema degli enzimi extracellulari dei ceppi di Trichoderma come rimedio per l’inquinamento causato dalle acque di vegetazione (effluenti fitotossici in quanto ricchi di sostanze fenoliche) derivanti dalla lavorazione delle industrie olearie.
E’ ipotizzabile che si potrebbero verificare azioni sinergiche benefiche con altri microbi del suolo o delle acque.
Un altro filone di ricerca, non ultimo per importanza, è dedicato alla selezione di nuove linee genealogiche per il genere Pleurotus mediante tecniche di ibridazione e accoppiamento tra ibridi compatibili (ad esempio l’anastomosi) che permettono, avvenuta la plasmogamia o fusione delle ife e la formazione di un dicaryon, di ottenere nuovi ibridi con caratteristiche più marcate di resistenza e produttività.
La Saipan nasce nel 1975 come azienda per la produzione di funghi champignon, dopo aver acquisito una naturale esperienza nella produzione e commercializzazione dei funghi freschi, decide di fare nuove esperienze nella preparazione dei compost.
Ha realizzato una centrale di compostaggio sulla base delle più moderne tecnologie, mettendo a punto una linea di prodotti innovativi, con cui si rivolge sia ai coltivatori professionali, che a coloro che coltivano per hobby.
con una struttura che si sviluppa su oltre 10.000 m.quadri, è in grado di preparare oltre 30.000 panetti di compost a settimana.
Obiettivi
La Saipan si propone (tramite la sua struttura, le collaborazioni avviate con l’università, i rapporti con gli enti pubblici e i consulenti specializzati) di:
– Apportare dei miglioramenti ai substrati nutritivi dei funghi, mediante tecniche di arricchimento, studi sulla biologia dei principali funghi coltivati, e selezione di varietà fungine più produttive e più idonee al microclima Campano.
– Migliorare le capacità professionali dei coltivatori, mediante l’uso delle proprie strutture serricole di sperimentazione quale supporto didattico per corsi di formazione, ed attività di fidelizzazione.
– Migliorare le attrezzature esistenti al fine di garantire una migliore coltivazione durante tutto l’anno, mediante interventi a sostegno degli investimenti aziendali tramite la ricerca di formule finanziarie e/o assicurative.
– Garantire una migliore redditività dei coltivatori, con un’attività di raccolta e commercializzazione dei funghi, attraverso canali, altrimenti irraggiungibili dai singoli operatori.