PHYTOPHTORA INFESTANS

Il microrganismo si conserva sotto forma di micelio nel terreno e una importante fonte di inoculo per lo sviluppo delle infezioni iniziali è rappresentata dai tuberi della patata, da solanacee spontanee e dal ritorno della coltura del pomodoro sullo stesso terreno (ristoppio).
Gli sporangi, che si formano sulla pagina inferiore delle foglie infette, vengo trasportati dal vento e dall’acqua anche a grande distanza. Lo sviluppo del fungo, con un periodo di incubazione e penetrazione che si completa in 3-6 giorni, è favorito da una bagnatura fogliare di almeno 4 ore, per nebbie e rugiade persistenti, interventi irrigui con aspersione o piogge abbondanti, da umidità relativa dell’aria elevata, da bassa luminosità e da temperature notturne di 10°-13° C e diurne comprese tra 20 e 23° C. Nelle condizioni italiane la malattia può svilupparsi per gran parte del periodo di coltivazione della solanacea. Durante i mesi più caldi dell’estate, soprattutto negli areali di coltivazione del meridione, la peronospora può subire un arresto per carenza di umidità ed eccessi termici. La sintomatologia iniziale si evidenzia con efflorescenza biancastra costituita dalle fruttificazioni (rametti conidiofori e conidi) del patogeno sulla pagina fogliare inferiore.

Parti attaccate e sintomatologia
La peronospora interessa tutte le parti epigee della pianta:
• Sulla pagina superiore della foglie si manifesta con iniziali macchie tondeggianti, decolorate e traslucide (dette macchie ad olio) che successivamente e in modo rapido, per la velocità di diffusione del patogeno all’interno della foglia, imbruniscono e disseccano con la contemporanea perdita di consistenza dei tessuti del lembo; se l’umidità dell’aria si stabilizza su valori bassi, i sintomi della malattia restano circoscritti a piccole macchie.
• Su steli e peduncoli il persistere di condizioni favorevoli determina striature longitudinali e trasversali che, compromettendo la funzionalità vascolare, ne determina la perdita di turgore, con conseguente rottura della parte vegetale sovrastante le lesioni.
• Sui frutti ancora verdi la crittogama penetra in corrispondenza della zona calicina, evidenziandosi con macchie irregolari, marezzate di verde oliva e bruno, che si estendono sulla superficie in lingue longitudinali che, successivamente, assumono aspetto coriaceo ed impediscono la maturazione della bacca favorendone la marcescenza. Sui frutti maturi le macchie si caratterizzano per una maggior depressione e ampiezza, interessando tutta la superficie che talora presenta fessurazioni da cui fuoriesce una muffa bianca costituita dal micelio.

Minore importanza epidemiologica viene ad assumere Phytophthora nicotianae var. parasitica: interessa le piantine allo stadio di germinello che si trovano in vivaio, e talvolta i frutti immaturi a contatto con il terreno; si caratterizza per le tipiche zonature concentriche che partono dalla zona apicale.

Danni
La rapidità della diffusione con cui si evolve la malattia a partire da un focolaio iniziale determina danni economici rilevanti che talora possono arrivare alla distruzione della coltura nel giro di pochi giorni.

Strategie di difesa
Per una corretta gestione agronomica della coltura devono essere evitati i ristoppi di pomodoro o altre solanacee, e si dovrebbe provvedere all’asportazione dei residui colturali, soprattutto di piante infette.
Per la difesa fitosanitaria si consigliano interventi preventivi, considerando che, una volta installata, difficilmente la crittogama potrà essere eradicata. Per il controllo della peronospora del pomodoro da industria si consiglia di iniziare, a 10-12 gg dal trapianto, con i prodotti consigliati. Una volta che la coltura ha superato la crisi di trapianto e comincia a svilupparsi è opportuno passare a prodotti con caratteristiche citotropiche.

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