Questo rapporto conclusivo descriverà i risultati raggiunti nell’attività sperimentale impostata sulla base del Contratto di ricerca stipulato in data 30 marzo 2007 tra la Ditta Saipan di Cava dè Tirreni (SA) e il CRA-Centro di Riceca per l’Orticoltura di Pontecagnano (SA) (di seguito CRA-ORT).
Oggetto del contratto è la realizzazione di esperimenti in condizioni di campo (serra o pien’aria) allo scopo di verificare i risultati ottenibili con l’impiego di un prodotto biostimolante/biofertilizzante per colture ortoflorofrutticole.
Tale prodotto è costituito da una miscela allo stato liquido di micelio, spore ed enzimi elicitori del fungoTrichoderma harzianum. Obiettivo della Ditta Saipan è la raccolta di informazioni indipendenti sulla efficacia del prodotto, in termini di sviluppo e produttività delle colture nonché di protezione fitosanitaria da patogeni di origine tellurica, al variare dei siti di impiego, delle modalità di distribuzione, delle colture praticate.
E’ in fase di svolgimento presso l’azienda del Sig.Bruno Sodano sita a Pomigliano d’Arco (NA). La prova è collocata sotto un tunnel coperto con rete anti-insetto individuato sulla base di segnalazioni di attacchi di cancrena pedale (Phytophthora capsici) su peperone rilevate dall’agricoltore l’anno prima.
La superficie messa a disposizione è di circa 380 m2. Il terreno aziendale presenta tessitura franca, sostanza organica al 2.5 % ed è molto ricco di elementi macro e meso-nutritivi. Dopo una letamazione con circa 30 t/ha di letame equino (febbraio 2007), il terreno è stato fresato ed assolcato nel successivo mese di marzo.
In questa prova sono stati confrontati gli stessi trattamenti con prodotti biostimolanti e/o biofungicidi: Saipan, Rootshield e Controllo non trattato.
Ogni trattamento è stato ripetuto due volte su parcelle di 45.6 m2 distribuite all’interno del tunnel secondo un disegno a blocchi randomizzati. Ciascuna parcella ospita tre filari di piante della coltura praticata che è il peperone. I trattamenti sono stati applicati secondo le indicazioni in etichetta con un’unica variazione rappresentata dalla dose del Rootshield che è stata aumentata a 39 g/m2.
Il trapianto del peperone (cv Sienor a frutti gialli) è avvenuto il 2 aprile 2007 seguendo un sesto d’impianto di 0.80 m x 0.80 m pari ad un investimento di 1.56 piante/m2. Le file di piante sono state poste su prose di terreno rialzate e coperte con pacciamatura in film plastico di PE nero. L’irrigazione è condotta con ala gocciolante posta sotto il telo plastico. In considerazione della fertilità del suolo e dello sviluppo della coltura, il conduttore ha effettuato sinora una sola concimazione con fosfato monoammonico due settimane dopo il trapianto. Anche in questa prova sino a tutto giugno sono state osservate mortalità di piantine del tutto episodiche e tali da non consentire valutazioni sulla efficacia dei prodotti somministrati.
I rilievi programmati nella prima parte del ciclo colturale hanno previsto la misura dell’ accrescimento delle piante nelle parcelle diversamente trattate. Pertanto, il 9 maggio e il 5 giugno sono state campionate in modo del tutto casuale (decidendo la posizione delle piante da scegliere senza visualizzarle prima) n.5 piante per parcella complete di radici. Queste piante, ripartite in radici, fusti + foglie, frutti, sono state essiccate in stufa ventilata a 60 °C in modo da poter pesare la sostanza secca accumulata. In tal modo è stato possibile ‘fotografare’ le differenze di sviluppo determinate dai trattamenti applicati. Le raccolte sono iniziate il 18 luglio interessando un’area di saggio di 30,4 m2 per ogni parcella.
Dopo l’esordio delle raccolte sono stati effettuati tre trattamenti a cadenza quindicinale con Bioplantguard alla dose di 1 litro per 1000 m2. Sono state effettuate in totale quattro raccolte fino al 25 settembre 2007 rilevando i frutti commerciali (pezzatura superiore a 170 g), quelli di scarto e il peso medio delle bacche su un campione di trenta frutti commerciali nelle prime due raccolte.
Nei primi 90 giorni del ciclo colturale della cv Sienor sono state osservate differenze chiare nello sviluppo delle piante di peperone diversamente trattate. Le misure sull’accumulo di sostanza secca ripartita fra radici, fusto+foglie e frutti hanno dato conferma delle impressioni visive. I dati sono esposti sia in Tabella2 che in Figura 2, per favorire una più immediata comprensione. Dall’esame della Tabella 2 è deducibile che passando da 38 a 72 giorni dopo il trapianto si è accentuato il divario di accrescimento fra il controllo non trattato e le piante trattate con Saipan e Rootshield.
In particolare, a 38 giorni erano evidenti differenze solo a livello di peso secco di fusto e foglie; il grado di precisione delle medie (dipendente dalla variabilità del dato di ciascuna ripetizione) è espresso dall’errore standard in parentesi che è relativamente più alto inRootshield rispetto a Saipan e Controllo.
GIORNI DA TRAPIANTO | RADICI | FUSTO+FOGLIE | FRUTTI | |
SAIPAN | 38 | 1.08 (0.1) | 7.45 (0.9) | 0 |
ROOTSHIELD | 38 | 0.95 (0.4) | 7.27 (2.8) | 0 |
NON TRATTATO | 38 | 0.94 (0.1) | 4.67 (0.7) | 0 |
SAIPAN | 72 | 2.9 (3.7) | 40.7 (36) | 15.3 (9) |
ROOTSHIELD | 72 | 3.9 (1.4) | 49.1 (0.9) | 9.2 (11.4) |
NON TRATTATO | 72 | 2.8 (4) | 34.6 (41) | 7.2 (9.5) |
A 72 giorni, però, con Rootshield sono osservati maggiori e più omogenei accrescimenti sia per le radici che per fusto e foglie. Saipan è in una posizione intermedia. Al contrario, rispetto alla sostanza secca accumulata nei frutti, è Saipan a favorire una maggiore fruttificazione rispetto agli altri due trattamenti. In altre parole, Rootshield ha favorito un maggiore e più omogeneo sviluppo vegetativo delle piante che è però andato a discapito della fruttificazione mentre su Saipan si è avuto uno sviluppo più contenuto a favore di una maggiore messa a frutto. Il Controllo non trattato è decisamenteinferiore (Figura 2).
Anche in questa prova non va dimenticato che i risultati conseguiti conRootshield sono ottenuti con una dose molto più alta di quella consigliata e quindi i risultati conseguiti con Saipan, impiegato alla dose consigliata, assumono un valore ancora più interessante. Purtroppo, quando la coltura è entrata in produzione, manifestava già in forma estesa e generalizzata una sindrome di ridotto sviluppo delle piante, con foglie bollose e clorotiche e frutti di ridotta pezzatura attribuibile ad una virosi.
Questa condizione ha decisamente compromesso l’espressione produttiva delle piante come si evince dall’esame della Tabella 3. In due mesi di raccolte non sono state superate le 20 t/ha di produzione commerciale e lo scarto, dovuto principalmente a ridotta pezzatura, è stato di entità quasi uguale al prodotto commerciale.
In questo quadro di compromissione va comunque rilevato che la quantità prodotta sulle parcelle trattate con Saipan o Rootshield sono state, rispettivamente, il 42 e il 47 % in più del controllo. La pezzatura dei frutti si è mantenuta al di sopra dei 200 grammi nelle parcelle trattate con Saipan. Il trattamento con i due prodotti applicati sembra, dunque, avere mitigato leggermente i forti danni patiti dalla coltura.
Tabella 3: Produzione di peperone in relazione ai trattamenti applicati.
PRODUZIONE COMMERCIALE (T/HA) | PESO MEDIO FRUTTO (G) | SCARTO (G) | |
NON TRATTATO | 13.0 (4.3) | 197 (1.7) | 13.3 (2.6) |
ROOTSHIELD | 19.2 (0.1) | 194 (2.7) | 14.8 (1.1) |
SAIPAN | 18.5 (2.9) | 209 (4.4) | 14.2 (1.5) |
La prova ha fornito elementi interessanti per poter affermare che il trattamento con Saipan ha determinato nei primi 90 giorni del ciclo uno sviluppo vegetativo superiore al Controllo non trattato, con un maggiore equilibrio tra fase vegetativa e di fruttificazione della pianta rispetto al Rootshield. Il successivo manifestarsi di una estesa e generalizzata sindrome di natura virale ha, purtroppo, finito con l’ appiattire le produzioni ottenute con i diversi trattamenti sia in termini quantitativi che per il vistoso peggioramento della qualità dei frutti.
Il responsabile scientifico dell’attività
Dr. Luigi Morra